venerdì 22 marzo 2013

 
 
 
 
 
 

Spesso Banksy ha raccontato di come è nato il suo graffito che raffigura delle donne ebree in un campo di concentramento mentre indossano un rossetto rosa acceso. "E' basato sui diari di un colonnello che liberò il campo di Bergen Belsen. - ha detto Banksy in un'intervista al Guardian - Il colonnello liberò il campo e in una cassa di aiuti che portò loro c'erano 400 rossetti. Lui si incazzò, ma poi li diede alle donne e loro lo indossarono, poi si pettinarono i capelli; e forse quella fu la cosa che le fece sentire di nuovo vive, la cosa migliore che i soldati avrebbero potuto fare. Questo è quello che intendo quando parlo della differenza che può fare l'applicazione di colore, di pittura".

mercoledì 7 novembre 2012

"MANIFESTO PER LA VITA DI UN ARTISTA" di MARINA ABRAMOVICH
 
Il primo punto del "Manifesto per la vita di un artista" riguarda i precetti per una vita sentimentale che non intralci la professione. E dice: un artista dovrebbe evitare di innamorarsi di un altro artista/ un artista dovrebbe evitare di innamorarsi di un altro artista/ un artista dovrebbe evitare di innamorarsi di un altro artista. Perché di tanta insistenza? «La storia insegna che questi legami...
sono crudeli e fallimentari. Pensi a Camille Claudel. A diciotto anni, durante la sua prima mostra, conobbe Auguste Rodin. Che aveva ventitré anni più di lei e un' altra donna, Rose Beuret. Si innamorarono e si amarono follemente, ma lui non rinunciò mai all' altra donna, quella che lo accudiva e non contrapponeva forza alla forza, arte all' arte. Camille passò gli ultimi anni della vita rinchiusa in un ospedale psichiatrico, scannata dai suoi fantasmi. Non è solo una questione di gelosia, o di invidia. È piuttosto un equilibrio di forze molto complicato. Due artisti si affrontano senza poter cedere mai di un millimetro, mentre quello che servirebbe a entrambi è piuttosto una casa, una cuccia.